En una cuadra lejana un niño muere acribillado, porque es parte de los daños colaterales de una tierra santa asesina.
En mi cuadra un hombre corta el césped, conversa animadamente con los vecinos y sonríe siempre igual.
En una cuadra lejana un hombre cae de rodillas sin poder asimilar la pérdida de su casa, su familia y su ciudad natal.
En mi cuadra una anciana saca su silla a la vereda por las tardes, en un gesto casi ancestral.
En una cuadra lejana una anciana (sin sillas ni cielo para mirar) ya no tiene lágrimas que llorar.
En mi cuadra una chica atraviesa la ciudad, con sus apuntes bajo el brazo y una mirada inocente que denota su edad.
En una cuadra lejana una chica le apunta con su pecho bravo al fusil de un soldado que la mira sin piedad.
En mi cuadra un perro se enreda entre las piernas de su amo ante el sonido de unos truenos que anuncian la tormenta que está por llegar.
En una cuadra lejana un perro se agazapa bajo un árbol inútil frente al vendaval de misiles que de un momento a otro caerán.
En mi cuadra el sonido de una alarma indica timbres, recreos y hasta enérgicos avisos para celebrar.
En una cuadra lejana la alarma es peligro de muerte, de atentados terroristas, de ataques a punto de perpetrar.
Mi cuadra hoy amanece patas arriba: una tormenta nocturna deja hojarasca en el asfalto, ramas por el piso, árboles caídos; todo un basural.
Una cuadra lejana despierta cabeza abajo: un ataque de madrugada deja un tendal de escombros y cenizas; y el eco de un grito gutural.
[La stretta frangia senza speranza
Nel mio quartiere un bambino piange (da calci e fa capricci) perché dalla mano della madre ad ogni angolo deve scappare.
In un quartiere lontano un bambino muore crivellato: fa parte dei danni collaterali di una terra santa, criminale.
Nel mio quartiere un uomo taglia l'erba, chiacchiera animatamente coi vicini, col sorriso sempre uguale.
In un quartiere lontano un uomo cade in ginocchio e non afferra delle sue perdite il perché: la casa, la famiglia, la città natale.
Nel mio quartiere una donna anziana trascina la sua sedia sulla banchina, nei pomeriggi, in un gesto quasi ancestrale.
In un quartiere lontano una donna anziana non ha più lacrime da lacrimare, (né sedie né cielo da guardare).
Nel mio quartiere una ragazza attraversa la città, coi suoi appunti sottobraccio e l'innocenza dell'età nel suo guardare.
In un quartiere lontano una ragazza offre il suo seno audace al fucile di un soldato e al suo sguardo che la pietà fa dimenticare.
Nel mio quartiere un cane s’impiglia tra le gambe del suo padrone al suono di un boato che predice un temporale.
In un quartiere lontano un cane s’accuccia sotto un albero inutile davanti al viavai di missili che sta per arrivare.
Nel mio quartiere il suono di un allarme traduce campanelli, ricreazioni, perfino vivaci esortazioni a festeggiare.
In un quartiere lontano un allarme è minaccia di morte, di attacchi sediziosi, di aggressioni infinite, da perpetrare.
Il mio quartiere oggi si sveglia a testa in giù: nella notte foglie morte sull'asfalto, rami sul marciapiede, alberi spezzati, foglie, rifiuti, un diluvio universale.
Un quartiere lontano si sveglia a testa in giù: un attacco all'alba lascia scie di ceneri e detriti, insieme all'eco di un grido gutturale.]
Traducción: Salvatore Pace.
2 comentarios:
Muy buena Guille, que mundito de locos....viste las fotos que andan dando vueltas? me sacan la mitad de la energia que me queda para terminar el dia....bso
Sí, el horror mismo, Juan Manuel, el horror mismo. :(
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